lunedì 26 settembre 2011

POVERA ITALIA!


Pubblico volentieri il pensiero dell'amico Vanni De Conti, che condivido totalmente.
Lo schifo che gli Italiani per bene sono costretti a sopportare è tale che diventa anche improbo descriverlo. Diversamente, quante cose avrei da aggiungere (non basterebbe un volume come la Bibbia) e parole da inventare! Me ne astengo volutamente. Un 'proverbio' però mi sento di esprimere.


IL VOMITO
Supponiamo che ogni uomo possa vedere il contenuto dell'anima di ogni altro uomo. Nel caso di Berlusconi, per fortuna, è solo una supposizione. Altrimenti bisognerebbe avvertire i visitatori della sua anima di farlo in condizioni di digiuno. Perché nessuna persona decorosa riuscirebbe a trattenere il vomito. E vomitare non è certo una buona cosa!
Alberto Re





POVERA ITALIA! MA SE LO MERITA.


Berlusconi, zanza nazionale, poi internazionale, è stato fatto eleggere dalle multinazionali che si sono insinuate ed hanno influito nel mercato del voto per un unico scopo: far crollare l’Italia, visto che era già abbastanza in bilico, sull’orlo del precipizio, causa il suo debito pubblico e la viziosa sarabanda politica.
Oggi che siamo ormai all’epilogo, possiamo notare meglio che questo personaggio e la sua banda, oltre il suo governo in combutta con quest’ultima, altro non hanno fatto che immobilismo, inadempienze, personalismi: insomma tutto il peggio possibile che si possa fare in politica. Mai una legge per rinnovare, mai una per rilanciare il mercato del lavoro, per migliorare la mediocrità e la bassa linea degli stipendi che in Italia sono circa la metà di quelli dei paesi più evoluti: solo temporeggiare, falsificare, e Berlusconi fare il pagliaccio buffo e a volte tragico, l’erotomane. Ma ve ne siete accorti o no?
Il caro presidente, che non vuol fare marcia indietro e con la bugia è ancora lì, altrimenti con la verità sarebbe in galera da anni invece che continuare ad essere nababbo della stupida Italia papalincomunista. Ormai il caro premier ha salvato quasi tutte le sue magagne, compie 75 anni, quindi, secondo la legge italiana, niente più prigione. Evviva!


Vanni De Conti