domenica 30 gennaio 2011

150 ANNI D'ITALIA


Non sono necessari lunghi discorsi.
Fatti salvi gli ideali risorgimentali ed il coraggio di combattente di Garibaldi, l'Unità d'Italia è nella verità storica il prodotto di un atto imperialista ed oppressivo del Regno Sabaudo, che all'epoca condivideva con lo Stato Pontificio il primo posto tra gli Stati Europei per la ferocia e la crudeltà esercitate nei confronti dei rispettivi sudditi.
Festeggiare l'Unità d'Italia? Sulla base di questi presupposti no di certo.
Solo attraverso la Lotta Partigiana, la ignominiosa fuga dei Savoia cui seguirono la nascita della Repubblica e la Costituzione di uno Stato di Diritto, è possibile trovare le motivazioni per amare la terra dei nostri padri.
Ma non basta. Occorre avere coscienza che l'attuale condizione dell'Italia esige la continuazione della Lotta Partigiana. Soprattutto in quest'ultimo ventennio (probabilmente peggiore di quello fascista, e non è una esagerazione affermarlo), il suolo italico è infangato da politici miserabili o, nel migliore dei casi, inetti e pusillanimi.
Se prima agivano in segreto, ora gli adepti della P2 sono usciti allo scoperto ed occupano tutti i più importanti e delicati posti di potere. Possiamo forse aspettarci da costoro di conoscere finalmente gli autori delle stragi che hanno insanguinato il suolo patrio? Proprio da quelli che almeno moralmente ne sono responsabili? Sostenuti da una ristretta cerchia di capitalisti che detiene il 95% della ricchezza nazionale, quale interesse avrebbero questi miserabili politici ad operare per una giusta politica fiscale? E' poi perlomeno utopistico sperare in un affrancamento dalla servitù subita da quella potenza guerrafondaia che porta il nome di Stati Uniti. Si potrebbe continuare a lungo, ma la malinconia mi assale. E con la malinconia lo sconcerto nel vedere come la maggior parte dei miei concittadini sia ridotta ad una massa di coglioni che indifferentemente vota per le veline o per scegliere chi si è già scelto. Protervia mascherata da Democrazia. Povera Democrazia, dove sei?
Quando le canaglie ed i loro servi (giornalisti, magistrati, forze del disordine) saranno messi in fuga come i Savoia (che ovviamente hanno fatto ritornare), allora potrò davvero festeggiare una Italia Liberata, una Italia fondata sul diritto.
Prima di allora, in prima linea a combattere.

Un partigiano

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