venerdì 17 giugno 2016

LUDWIG WITTENGSTEIN


ESTRATTO DA 'TRACTATUS LOGICO-


·         Tutto il senso del libro si potrebbe riassumere nelle parole: Quanto può dirsi, si può dir chiaro; e su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere.[6] (Prefazione dell'autore)
·         Il mondo è determinato dai fatti e dall'essere essi tutti i fatti. (p. 1.11)
·         Ché la totalità dei fatti determina ciò che accade, ed anche tutto ciò che non accade. (p. 1.12)
·         I fatti nello spazio logico sono il mondo. (p. 1.13)
·         Il mondo si divide in fatti. (p. 1.2)
·         Una cosa può accadere o non accadere e tutto l'altro restare eguale. (p. 1.21)
·         Ciò che accade, il fatto, è il sussistere di stati di cose. (p. 2)
·         Noi ci facciamo immagini dei fatti. (p. 2.1)
·         L'immagine presenta la situazione nello spazio logico, il sussistere e non sussistere di stati di cose. (p. 2.11)
·         L'immagine è un modello della realtà. (p. 2.12)
·         Agli oggetti corrispondono nell'immagine gli elementi dell'immagine. (p. 2.13)
·         Gli elementi dell'immagine sono rappresentanti degli oggetti nell'immagine. (p. 2.131)
·         L'immagine consiste nell'essere i suoi elementi in una determinata relazione l'uno all'altro. (p. 2.14)
·         L'immagine è un fatto. (p. 2.141)
·         Un'immagine vera a priori non v'è. (p. 2.225)
·         L'immagine logica dei fatti è il pensiero. (p. 3)
·         «Uno stato di cose è pensabile» vuol dire: Noi ce ne possiamo fare un'immagine. (p. 3.001)
·         La totalità dei pensieri veri è un'immagine del mondo. (p. 3.01)
·         Il pensiero contiene la possibilità della situazione che esso pensa. Ciò che è pensabile è anche possibile. (p. 3.02)
·         Non possiamo pensare nulla d'illogico, ché altrimenti dovremmo pensare illogicamente. (p. 3.03)
·         Possiamo sì rappresentare spazialmente uno stato di cose che vada contro le leggi della fisica, ma non uno che vada contro le leggi della geometria. (p. 3.0321)
·         Non: «Il segno complesso <aRb> dice che a sta nella relazione R a b», ma: Che «a» stia in una certa relazione a «b», dice che aRb. (p. 3.1432)
·         Il pensiero è la proposizione munita di senso. (p. 4)
·         La totalità delle proposizioni è il linguaggio. (p. 4.001)
·         L'uomo possiede la capacità di costruire linguaggi, con i quali ogni senso può esprimersi, senza sospettare come e che cosa ogni parola significhi. – Cosí come si parla senza sapere come i singoli suoni siano emessi. Il linguaggio comune è una parte dell'organismo umano, né è meno complicato di questo. È umanamente impossibile desumerne immediatamente la logica del linguaggio. Il linguaggio traveste i pensieri. E precisamente cosí che dalla forma esteriore dell'abito non si può concludere alla forma dei pensiero rivestito; perché la forma esteriore dell'abito è formata per ben altri scopi che quello di far riconoscere la forma del corpo. Le tacite intese per la comprensione del linguaggio comune sono enormemente complicate. (p. 4.002)
·         Tutta la filosofia è «critica del linguaggio». (p. 4.0031)
·         La filosofia non è una delle scienze naturali. (La parola «filosofia» deve significare qualcosa che sta sopra o sotto, non già presso, le scienze naturali.) (p. 4.111)
·         Scopo della filosofia è la chiarificazione logica dei pensieri. La filosofia è non una dottrina, ma un'attività. Un'opera filosofica consta essenzialmente d'illustrazioni. Risultato della filosofia non sono «proposizioni filosofiche», ma il chiarirsi di proposizioni. La filosofia deve chiarire e delimitare nettamente i pensieri che altrimenti, direi, sarebbero torbidi e indistinti. (p. 4.112)
·         La proposizione è un funzione di verità delle proposizioni elementari. (La proposizione elementare è una proposizione elementare di sé stessa.) (p. 5)
·         I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo. (p. 5.6)
·         La logica riempie il mondo; i limiti del mondo sono anche i suoi limiti. Non possiamo dunque dire nella logica: Questo e quest'altro v'è nel mondo, quello no. Ciò parrebbe infatti presupporre che noi escludiamo certe possibilità, e questo non può essere, poiché altrimenti la logica dovrebbe trascendere i limiti del mondo; solo cosí potrebbe considerare questi limiti anche dall'altro lato. Ciò, che non possiamo pensare, non possiamo pensare; né dunque possiamo dire ciò che non possiamo pensare. (p. 5.61)
·         La forma generale della funzione di verità è: [P, ξ, N(ξ)]. Questa è la forma generale della proposizione. (p. 6)
·         Nella logica non possono mai esservi sorprese. (p. 6.1251)
·         La logica non è una dottrina, ma un'immagine speculare del mondo. La logica è trascendentale. (p. 6.13)
·         La matematica è un metodo logico. Le proposizioni della matematica sono equazioni, dunque proposizioni apparenti. (p. 6.2)
·         La proposizione della matematica non esprime un pensiero. (p. 6.21)
·         Nella vita, invero, non è mai la proposizione matematica stessa a servirci: la proposizione matematica l'usiamo solo per concludere da proposizioni, che non appartengono alla matematica, ad altre, che parimenti non appartengono ad essa. (p. 6.211)
·         Come v'è solo una necessità logica, così v'è solo una impossibilità logica. (p. 6.375)
·         Tutte le proposizioni son d'egual valore. (p. 6.4)
·         Il senso del mondo dev'essere fuori di esso. Nel mondo tutto è come è, e tutto avviene come avviene; non v'è in esso alcun valore – né, se vi fosse, avrebbe un valore. Se un valore che ha valore v'è, dev'esser fuori d'ogni avvenire ed essere-cosí. Infatti ogni avvenire ed essere-cosí è accidentale. Ciò che li rende non-accidentali non può essere nel mondo, ché altrimenti sarebbe, a sua volta, accidentale. Dev'essere fuori del mondo. (p. 6.41)
·         È chiaro che l'etica non può formularsi. L'etica è trascendentale. (Etica ed estetica son uno.[7]) (p. 6.421)
·         Il mondo del felice è un altro che quello dell'infelice. (p. 6.43)
·         Tutta la moderna concezione del mondo si fonda sull'illusione che le cosiddette leggi naturali siano la spiegazione dei fenomeni naturali. (p. 6.371)
·         Vive eterno colui che vive nel presente. (p. 6.4311)
·         I fatti appartengono tutti soltanto al problema, non alla risoluzione. (p. 6.4321)
·         D'una risposta che non si può formulare non può formularsi neppure la domanda. L'enigma non v'è. Se una domanda può porsi, può pure aver risposta. (p. 6.5)
·         Noi sentiamo che, anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto una risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppur toccati. (p. 6.52)


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