mercoledì 5 gennaio 2011

BENVENUTO PIERFRANCO!


Nota del curatore di 'Filosofia Futura'
“Conosco Pierfranco Bianchetti da una vita e vado orgoglioso della sua amicizia.
Il che non influisce minimamente sulla obiettività del giudizio che mi sono formato sul suo valore (di tutta eccellenza) come critico cinematografico e saggista.
Ancora di più, nel mondo dei giornalisti la stragrande maggioranza dei quali è composta da servi di qualche padrone e da denigratori della verità, Pierfranco Bianchetti si distingue per essere un uomo libero, un autentico libero pensatore. Averlo come collaboratore del blog è una ricchezza.'


Pierfranco Bianchetti, milanese doc, giornalista e critico cinematografico ha organizzato rassegne e retrospettive dedicate alla storia del cinema, a tematiche di vario genere, con particolare riferimento alle produzioni filmiche europee, alle grandi scuole tedesche, francesi, inglesi, russe.
Studioso di scienze sociali, segue le problematiche della società e dell’uomo attraverso lo sguardo della cinepresa. Scrive saggi, recensioni editoriali su periodici di larga diffusione e riviste specializzate; tiene corsi e conferenze sull’arte cinematografica.

Harold Pinter, messaggero di vita

Drammaturgo, regista, attore, ma anche poeta, sceneggiatore, direttore di teatri, Harold Pinter, premio Nobel 2005, scomparso il giorno di Natale del 2008 a settantotto anni, ha certamente lasciato un’ impronta indelebile alla cultura del nostro tempo.
Nato nel 1930 da una famiglia piccolo- borghese del quartiere londinese di Hackney, inizia la sua prestigiosa carriera artistica come attore iscrivendosi all’Accademia d’ arte drammatica senza però terminare gli studi. Dopo una breve esperienza alla radio e la partecipazione ad un altro corso di recitazione, si impegna come attore professionista, anche se scopre presto il suo naturale talento di scrittore componendo racconti, poesie e nel 1957 il suo primo testo teatrale intitolato The Room ( La stanza), composto in pochi giorni; una commedia claustrofobia che lo caratterizza già drammaturgo ispirato nella sua opera a Kafka e Samuel Beckett, di cui diviene grande amico ed estimatore. L’ ironia, l’assurdo, la minaccia, l’angoscia sono temi ricorrenti insieme al tradimento del mondo pinteriano, mentre i suoi personaggi sono vivi, espressivi ma condizionati da una sorta d’intimidazione.
Pinter dà vita al teatro della minaccia, dove gli individui sono minacciati appunto costantemente dalla repressione convinti invece d’essere liberi.
Nascono così Il compleanno, 1958; Il calapranzi e Il guardiano del 1960; Il ritorno a casa, 1965, testi che richiamano l’ attenzione della critica teatrale anche se non mancheranno i toni polemici d’alcuni suoi detrattori. La sua scrittura è riconoscibile per l’ asciuttezza e per la limpidità. In particolare il drammaturgo dal 1957 al 1963 è attratto fortemente dal tema della sottomissione umana al potere che si esprime in situazioni d’isolamento e di insicurezza. Nei suoi lavori spesso le storie terminano in modi poco definiti rispetto alla classica concezione del teatro e delle sue regole non scritte. Nei drammi di Harold Pinter i dialoghi, i silenzi, la tensione espressi dai suoi personaggi indeterminati nel tempo e nello spazio come nei drammi di Beckett, sono le caratteristiche principali del suo mondo claustrofobico (una stanza disadorna è al centro del palcoscenico), dove, però non manca un tono lieve d’umorismo unito ad una tecnica linguistica di prim’ordine in grado di miscelare il comico farsesco e la tragica assurdità della vita.
Harold Pinter lo sceneggiatore
Accanto alla sua imponente attività di drammaturgo, lo scrittore londinese si mette in luce come sceneggiatore di romanzi altrui per il cinema. Il motivo è semplice. Pinter è un maestro anche nello scrivere per il mezzo filmico, che necessita di poco dialogo, ma di ambientazione, di recitazione e movimento degli attori, di un efficace commento musicale per definire le atmosfere. Il trasferimento su grande schermo della pagina di un libro richiede un’ abilità che è nelle corde dello scrittore. Egli inizia la sua nuova attività letteraria con Il guardiano, 1963, tratto da una sua pièce teatrale, ma la sua prima sceneggiatura non originale è sempre del 1963 e segna la nascita di un sodalizio artistico con il regista Joseph Losey, già autore ribelle segnalato negli anni Quaranta dalla famigerata Commissione McCarthy, inserito nelle liste nere degli indesiderati e costretto all’esilio in Europa, per i suoi film nei quali le differenze di classe sociale sono sempre sottolineate apertamente. In Il servo, tratto dal romanzo omonimo di Robin Maugham, il rapporto tra l’oppressore e la vittima, rappresenta per Pinter il beffardo scambio delle parti di una società che si è illusa di aver soffocato in propri istinti. Il rovesciamento del potere di un contesto sociale borghese che si sta sfaldando.
Nel ‘ 63 Losey è il precursore di tutta una schiera di cineasti stranieri che verranno a Londra a cercare una loro identificazione culturale ed esistenziale, dal polacco Roman Polanski ( Repulsion, 1965 è il suo biglietto da visita), al nostro Michelangelo Antonioni, l’autore dell’insuperabile Blow –Up, 1967.
Il servo è la prima opera di una trilogia della coppia artistica Losey- Pinter, di cui fanno parte anche da L’incidente, 1967, elegante rappresentazione del mondo accademico di Oxford con le sue insoddisfazioni esistenziali e sentimentali ( al centro della storia il triangolo amoroso tra Stephen, docente di filosofia, William un suo allievo e Anna una bella austriaca) e Messaggero d’ amore, Palma d’ oro al Festival di Cannes 1971, vicenda amorosa tra un uomo e una donna appartenenti a due classi sociali differenti vista con gli occhi innocenti di un ragazzino che apprende così le prime lezioni di vita.
Pinter nel 1966 si diverte anche a scrivere il copione per il cinema del romanzo di Adam Hall, Operazione Phonix, cui sarà dato il titolo di Quiller memorandum; una storia di spie a Berlino che gli permette di giocare con un genere, quello spionistico, esploso all’ epoca con il mito di James Bond e dei suoi numerosi imitatori.
Nel 1976 il drammaturgo affronta senza timore la trasposizione filmica del romanzo incompiuto di Francis Scott Fitzgerald, Gli ultimi fuochi, uno sguardo perduto sul brutale mondo hollywoodiano, ispirato alla figura del mitico produttore Irving Thalberg, che sullo schermo avrà il volto di Robert De Niro diretto da Elia Kazan.
Nel 1981 Pinter scrive una delle sue più belle sceneggiature, La donna del tenente francese, per la regia di Karel Reisz, dal romanzo di John Fowles; protagonisti due attori di fama che devono girare un film in costume ambientato in epoca vittoriana sulla costa meridionale dell’ Inghilterra, travolti da vera passione durante le riprese.
Con Tradimenti, 1983 diretto da David Jones, il drammaturgo sceneggia un suo stesso testo teatrale, ribaltando la storia di un adulterio ambientato dal raffinato mondo editoriale, raccontata a ritroso dalla fine della relazione fino al suo inizio. Un’ opera per alcuni dettata da motivi personali, la nascita di una relazione amorosa intrecciata quand’ era ancora sposato, con una bella presentatrice televisiva.
Dopo Tartaruga ti amerò dal bel romanzo di Russell Hoban, regia di John Orvon nel 1985, originale incontro sentimentale tra un commesso di libreria e una scrittrice di libri per bambini animati dallo stesso desiderio di libertà, Harold Pinter mette mano al romanzo di Fred Uhlman, L’amico ritrovato, diretto per il grande schermo da Jerry Schatzberg, che descrive con intensa capacità narrativa la bella e franca amicizia nella Germania di Hitler, tra due compagni di liceo, l’ebreo Hans Strass e il nobile Korandin von Lohenburg. Molti anni più tardi l’ anziano Hans, emigrato a New York e divenuto nel frattempo un uomo d’ affari di successo, torna nella sua ex patria alla ricerca dell’ amico di gioventù, scoprendo un’ amara verità. Von Lohenburg è stato giustiziato per aver preso parte al complotto contro Hitler del luglio 1944.
Harold Pinter, un intellettuale scomodo e polemico
Dopo aver lasciato nel 1977 la prima moglie Viviene Merchant, che aveva sposato nel 1956, per unirsi in matrimonio in seguito nel 1980 con Antonia Fraser, egli, uno dei più grandi scrittori di teatro della sua generazione, si è dedicato all’impegno politico a sinistra, soprattutto dagli anni Settanta, esprimendo focosamente le sue idee progressiste sui quotidiani britannici. Molto vibrata è stata la sua protesta contro l’intervento americano in Iraq, ma anche il suo appello lanciato pochi mesi prima di morire per individuare i responsabili dell’assassinio della giornalista Anna Politkovskaia, che ha confermato ancora una volta il suo carattere incline alle polemiche, il suo essere uomo ed artista da sempre contro il potere, il suo temperamento non comune e la sua personalità lucida ed attenta alla realtà del mondo contemporaneo nel quale ha vissuto da vero protagonista.

MESSAGGERO D’ AMORE
( The Go-Between)
REGIA DI JOSEPH LOSEY
SCENEGGIATURA DI HAROLD
PINTER, DALLA NOVELLA DI LESLIE POLES
CON JULIE CHRISTIE,
ALAN BATES, MICHAEL REDGRAVE,
DOMINIC GUARD
GRAN BRETAGNA, COLORE, 1971
118 MIN.
Agli inizi del secolo scorso, il tredicenne Leo, un
Povero orfano, trascorre le vacanze in una sontuosa
casa di campagna del Norfolk, ospite del suo compagno
di scuola e amico Markus, la cui sorella maggiore
Marian, la sola a trattarlo gentilmente, diventa
l’oggetto della sua smisurata infatuazione.
Si trasforma così in messaggero recapitando delle
lettere d’amore tra lei e il fattore Ted Burgess che
i due si scambiano nel corso della relazione sentimentale
tenuta segreta a causa della loro appartenenza a
due classi sociali distinte ed incompatibili.
Scoperti, gli amanti sono costretti ad interrompere il loro
legame. Marian sarà obbligata dalla famiglia a sposare
il fidanzato ufficiale lord Trimingham e la storia volgerà
verso tragiche conseguenze.

IL SERVO
( The Servant)
REGIA DI JOSEPH LOSEY
SCENEGGIATURA DI HAROL
PINTER, DAL ROMANZO
DI ROBIN MAUGHAM CON
DIRK BOGARD, SARAH MILES,
JAMES FOX
GRAN BRETAGNA, BIANCO
E NERO, 117 MIN.
Tony Mountset, un giovane aristocratico inglese
torna a vivere a Londra dopo anni d’assenza vissuti
in Kenja. Pigro e tradizionalista il giovane signore
acquistata una grande casa, si affida alle cure di un
cameriere, Hugo Barrett dalle ottime referenze e
dall’ apparenza impeccabile. Lentamente però il
domestico esercita un’influenza totalizzante su Tony,
attirandosi le antipatie della sua fidanzata Susan.
Inoltre Barrett fa assumere anche Vera, una sua
sedicente sorella che diventa l’amante del padrone
di casa. Il predominio psicologico del “ servo” sul
padrone diventa insostenibile…
LA DONNA DEL TENENTE FRANCESE
( The French Lieutenant’s Woman)
REGIA DI KAREK REISZ
SCENEGGIATURA DI HAROL
PINTER DAL ROMANZO DI
JOHN FOWLES, CON MERYL
STREEP, JEREMY IRONS, LYNSEY
BAXTER
GRAN BRETAGNA, COLORE, 1981,
123 MIN.
Due attori fama, l’ inglese Mike e l’ americana
Anna sono stati scelti come protagonisti di un film
ambientato nel 1867 in epoca vittoriana che si gira
nel Dorset sulla costa meridionale dell’ Inghilterra.
La storia della pellicola è incentrata su Sarah Woodruff
ritenuta da tutti l’ amante abbandonata di un tenente
francese, che vaga sola per i boschi o sul molo in preda
alla sofferenza sentimentale. Di lei si innamora Charles,
un uomo prossimo al matrimonio con Ernestina, figlia
di un commerciante benestante.
Parallelamente alle riprese del film nasce una storia
d’ amore tra i due interpreti. Le due vicende si intrecciano,
ma terminano con un finale opposto. La realtà e la fantasia
però sono in qualche modo destinate a confondersi…

QUILLER MEMORANDUM
( The Quiller Memorandum)
REGIA DI MICHAEL ANDERSON
DAL ROMANZO OPERAZIONE
PHONIX DI FREDERICK WILSON
SCENEGGIATO DA HAROLD PINTER,
CON GEORGE SEGAL, MAZ VON SYDOW,
SENTA BERGER.
GRAN BRETAGNA, COLORE, 1966, 105 MIN.
L’ agente segreto Quiller arriva a Berlino per investigare su
di una misteriosa organizzazione neonazista decisa a conquistare
il potere e che non esita ad uccidere chiunque si metta sulla sua
strada. Coraggiosamente, pur sapendo della morte del
collega che l’ aveva preceduto, egli adotta una strategia del tutto
originale. Si fa catturare e dopo aver subìto pressioni psicologiche
anche a base di droghe, è liberato dai suoi rapitori che si limitano
a seguirlo per scoprire per chi lavora. L’ agente, aiutato da Inge,
una giovane maestra, riesce così ad individuare
il covo dell’organizzazione, ma comincia a nutrire dubbi
sul successo della sua missione…

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