lunedì 31 gennaio 2011

I GRANDI POLITICI: ALDO ANIASI

Profondamente legato alla città di Milano, Aniasi ha rappresentato nei prestigiosi incarichi ricoperti un esempio di passione e dedizione al bene della collettività”.
Il Presidente Emerito Carlo Azeglio Ciampi

Nell'attuale deserto culturale ed ideale della politica, diversi esponenti politici del passato, anche recente, assumono un rilievo particolare. Perché vi si riconosce in essi una capacità politica, un impegno ideale e civile, una onestà e valore intellettuale che oggi sono qualità del tutto scomparse.
Tra questi grandi politici, un posto in primo piano spetta ad Aldo Aniasi.
Di Aldo Aniasi ho la facoltà di poterne parlare con giusta causa per averlo conosciuto di persona, per avere avuto l'onore di godere della sua amicizia.
Grazie a questa amicizia, posso affermare che Aldo Aniasi oltre alle indiscusse qualità politiche è stato un uomo di grandissima umanità, di una educazione ed amabilità uniche, di una sensibilità nel comprendere il prossimo che si trova solo lungo il solco del socialismo umanitario. Nella storia culturale di Milano poi, Aldo Aniasi rimarrà per sempre tra le figure più rappresentative. Il Circolo De Amicis, da lui fondato, rappresenta senza alcun dubbio una associazione culturale di livello e fama mondiali.
Ma vi è una cosa che va al di là delle diversi fedi politiche e che accomuna tutti gli uomini veri: il riconoscimento di Aldo Aniasi come Simbolo del Combattente per la Libertà. Imperituro onore al Comandante Iso! Esempio fulgido di amore per la patria in uno spirito di fratellanza universale.
Solo se si riparte da esempi come questo può conservarsi una speranza di rinascita per questa povera Italia, oggi umiliata e derisa a causa di coloro che 'Iso' ha sempre fieramente combattuto.
Dalla breve biografia che riportiamo di seguito è d'obbligo sottolineare il passaggio in cui si dice che egli 'sostenne la necessità di disarmare le forze di polizia'.
Orbene, la necessità di disarmare le forze di polizia oggi è ancora più forte ed impellente. Poiché il Governo del Paese è nelle mani dei seguagi di Licio Gelli (P2), le forze armate di polizia costituiscono un pericolo serio per il popolo e per quel poco di sistema democratico che resiste, costituendosi di fatto a difesa dei Poteri Forti (Grande Capitale e servi al seguito).
La parola d'ordine dei 'Nuovi Partigiani' deve essere: DISARMIAMO LO STATO!
Alberto Re


Dalla Fondazione a lui intitolata abbiamo tratto i punti salienti della sua biografia.


FONDAZIONE ALDO ANIASI (sito internet http://www.fondazionealdoaniasi.it/)


Partecipò alla lotta di liberazione nelle file delle Brigate Garibaldi organizzate dal Partito Comunista Italiano, prendendo il nome di battaglia di Iso Danali (anagramma imperfetto del suo vero nome, più noto come Comandante Iso.). Da partigiano, combatté in Valsesia e successivamente in Ossola, diventando comandante della divisione partigiana “Redi”, al termine della Guerra era a capo della piazzaforte di Milano come componente del C.L.N.I., in tale veste celebrò un matrimonio che, al termine del conflitto, fu ritenuto valido e trascritto all’anagrafe, in quanto allora egli costituiva senza dubbio la massima carica civile i Milano.
Negli anni successivi alla guerra, è succeduto a Ferruccio Parri nel ruolo di presidente della Federazione Italiana Associazioni Partigiane.
Dopo la seconda guerra mondiale entrò in politica. Abbandonate le posizioni del PCI, militò prima nella corrente riformista del PSI, poi nel PSDI e successivamente di nuovo nel PSI. Ebbe una brillante carriera politica: consigliere comunale di Milano dal 1951, fu quindi assessore e, a partire dal 1967, sindaco del capoluogo lombardo. In tale occasione suscitò molte critiche quando, negli anni di terrorismo ad opera delle BR, sostenne la necessità di disarmare le forze di polizia. Fu lo stesso Aniasi a dare l’appoggio ai “comitati per una Polizia democratica” (il primo nucleo del sindacalismo in Polizia) che portavano dall’interno del corpo, l’istanza di smilitarizzazione (culminata con la legge 1 aprile 1981, numero 121)
Guidò la città fino al 1976, quando venne eletto alla Camera dei Deputati, dove rimase per cinque legislature, fino al 1994, e diventandone per 9 anni vicepresidente. All’inizio degli anni Ottanta fu per due volte ministro della Sanità, nei governi presieduti da Francesco Cossiga e Arnaldo Forlani; si deve a lui l’istituzione del servizio sanitario nazionale gratuito ed uguale per tutti. Fu quindi ministro per gli Affari regionali nei due governi Spadolini.
Amministratore di ospedali, consigliere della BNL. Fondatore dell’A.N.E.A. (Associazione Nazionale Enti di Assistenza), Aniasi fu decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare durante la Resistenza come Comandante partigiano e di Medaglia d’Oro “al Merito della Istruzione e della Cultura” per la sua attività politico-istituzionale.Dopo la crisi e lo scioglimento del Partito Socialista aderì al progetto dei Democratici di Sinistra, entrando nella direzione del partito.
QUARTO STATO

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